Parola scritta

In questa pagina troverete persone che hanno pubblicato opere degne di nota di storia, giornalismo, ricerca accademica, narrativa, poesia, ecc..

Salvatore Copertino

Salvatore Copertino, nato a Torricella Peligna, è ex parrucchiere uomo-donna, specializzato in microscopia del capello, e visagista, diplomato presso la scuola “Harlow”, Laboratori Scientifici di Cosmesi, Sezione Italiana a Genova. Ha insegnato nelle Scuole per parrucchieri A.N.A.U., maschile e femminile, e all’Accademia C.R.A.U. (Centro Regionale Acconciatori Uniti), entrambe di Chieti. È anche ex fotografo della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo con specializzazione in micro e macrofotografia. Ha tenuto corsi di fotografia e archeologia nelle scuole di Chieti.

Ha collaborato alla stesura del settimanale “Il Teatino” in qualità di fotogiornalista e impaginatore, e ha collaborato con il periodico “Amici di Torricella”.

Ha pubblicato diversi libri, nel 1998 Guerriero di Capestrano, nel 2006 Uomini Illustri di Torricella Peligna e nel 2012 La Storia di Bacu Abis.

Nel 2012 ha anche presentato una collana di 6 testi e studi su Torricella (Sigraf Edizione): La storia di Torricella Peligna, Torricella paese mè, Torricella com’era, Tesori di Torricella, Artisti Torricellani e Torricellani meritevoli di ricordi. L’anno successivo ha pubblicato una collana di 5 testi e studi sui capelli. Poi, nel 2016 ha pubblicato una collana fotografica in 3 volumi, Teate Antica – Dall’Acropoli alle Terme (Sigraf Edizione), e nel 2017 il libro La Teatinità di Gabrielle d’Annunzio. Infine, nel 2019 ha presentato due libri, Pizza è nato a Torricella Peligna (Sigraf Edizione) e La Mummia di Torricella Peligna (Tabula Fati).

Dan Fante

(1944-2015)

Dan Fante è nato a Los Angeles nel 1946. Figlio dello scrittore John Fante, scrive opere teatrali, poesie e romanzi. A vent’anni abbandona gli studi e inizia a viaggiare, conducendo una vita “difficile” e afflitta da problemi di alcolismo. Fa ogni tipo di lavoro. Ha iniziato a scrivere negli anni ’90, ispirato dalle sue esperienze sull’orlo dell’abisso esistenziale.

Da qualche anno la sua fama è in ascesa. Ha appena firmato un contratto con la prestigiosa casa editrice statunitense Harper Collins, che ha ripubblicato tutte le sue opere.

In Italia sono stati pubblicati: Angels in Pieces, Marcos y Marcos, 1999; Hooks, Marcos y Marcos, 2000; Mae West, East of the Equator, 2008; Don Giovanni, Edizioni Spartaco, 2009 e Buttarsi, Marcos y Marcos, 2010.

Laura de Laurentiis

Laura de Laurentiis, nata a Padova, è figlia di Pietranonio de Laurentiis e nipote di Quirino de Laurentiis e Marianna Carapella, tutti di Torricella Peligna. Vive a Bergamo. Ha una figlia di 27 anni, Valentina, e un figlio di 20 anni, Andrea.

Laura de Laurentiis scrive di psicologia, salute e coppia per diverse pubblicazioni nazionali. Ha scritto e curato circa 40 manuali, venduti come inserti della rivista Viver Sani e Belli e ora in vendita in alcune edicole e su Internet. Ha inoltre scritto e curato la mini-enciclopedia Il pediatra risponde dalla A alla Z (Edizioni Fabbri), e numerosi libri tra cui: Sposi oggi domani sempre (EDPS Publishing), E adesso. . . nanna. Come insegnargli a dormire (And Now. . . Sleep. Come insegnare ai bambini a dormire – Sfera Editore), E adesso. . . gioco. Come il gioco aiuta a crescere (And Now. . . Play. How Play Helps Growth – Sfera Editore). Recentemente ha scritto il suo primo romanzo, Baffi & Tarocchi S.r.l. (Baffi & Tarocchi, Inc. – Badaracco Publishing).

I libri di Lauras sono disponibili qui.

Antonio Di Renzo

Antonio Di Renzo si è laureato presso l’Università degli Studi di Padova in Scienze Naturali con una tesi in Botanica Sistematica sulla flora della Maiella. Ha collaborato con diversi Enti pubblici e privati per la stesura di piani di gestione dell’ambiente. Con la rete museale di Fermo e Ascoli Piceno si è occupato di educazione ambientale. Ha collaborato con diverse associazioni ambientaliste per tutelare i paesaggi della messa in opera di grandi impianti eolici. Si è pure occupato della rivalutazione di un’antica cultivar agronomica locale, il sedano nero di Torricella.

Ha pubblicato diversi articoli e libri. Tra i suoi interessi vi è la storiografia locale, e nel 2011 ha pubblicato La Chiesa di San Giacomo, resoconto storico dal XII secolo al XIX secolo sulla Chiesa Madre di Torricella (Quaderni – Rivista Abruzzese). Nel 2013 con il contributo della Regione Marche ha pubblicato il libro Smerillo, aspetti naturalistici e botanici di un territorio (Litoemme Editrice). Nel 2014 con la Fondazione Benetton Studi Ricerche e per il Premio Internazionale Carlo Scarpa, ha scritto Evoluzione storica del patrimonio zootecnico di Pescocostanzo nell’ambito del Bosco Difesa di Sant’Antonio. Nel 2021 ha pubblicato con lo storico Lucio Cuomo Fallascoso borgo d’altura (Bibliografica, Castel Frentano). Infine nel 2022 ha pubblicato L’uomo e il paesaggio – L’economia umana e la sua influenza sugli aspetti paesaggistici e sulla biodiversità di un territorio (Editrice Carabba) con Aurelio Manzi, curatore, Lelio Porreca, illustratore, e gli interventi di Paolo Granà, Assessore al turismo del Comune di Torricella Peligna, e del prof. Antonio Spadano.

Alessandro Madonna

(1865-1930)

Il magistrato Alessandro Madonna nacque a Torricella nel 1865 nella sua casa di Via Roma 12 e morì a Roma nel 1930. Fu un magistrato di Cassazione a Roma, rinomato per oculatezza e di grande competenza in diritto commerciale. Aveva una vasta e profonda cultura umanistica, passionato di Platone e Socrate ed un rinomato latinista. Ha scritto una raccolta di liriche “Oudeis”.

Scrisse articoli per giornali culturali regionali e italiani e poesie in dialetto. Fondò un giornale paesano e fece ricerca sulle antiche usanze paesane. Esistono ancora dei quadretti in ceramica dipinti da lui, appesi alle pareti della sua casa, raffiguranti degli scorci del paese.
Abitava a Roma ma non abbandonò la passione per il suo paese natio. Vi ritornava spesso e con molto piacere. Era amico di Francesco Paolo Michetti e di Gabriele D’Annunzio, che lo chiamava “il giudice poeta”. Ma la passione più forte la profuse nello studio e nella ricerca archeologica del sito di Iuvanum. Pubblicò Juvanum: Santa Maria del Palazzo, Torricella, Fallascoso, Montenero, Fallascoso (Riccardo Condò Editore), un tesoro di informazioni sulla città sannitica-romana. Il libro è stato ristampato nel 2023 a cura di Rosina Quaranta e presentato al Festival John Fante.

Gianni Materazzo

Gianni Materazzo trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Tripoli, in Libia. Tornato in Italia, si stabilisce con la famiglia a Bologna, dove tuttora vive e lavora e dove, di solito, ambienta i suoi romanzi polizieschi che hanno come protagonista l’avvocato Luca Marotta.

Laureato in giurisprudenza, farà un uso molto limitato del suo titolo di studio, passando invece attraverso una serie di esperienze lavorative che poco hanno a che fare con codici e diritto: pubblicista, insegnante, assistente alla regia, illustratore, grafico pubblicitario, disegnatore di fumetti.

Nel ’74 apre a Bologna la prima e unica libreria per ragazzi – oggi Città del Sole – che, oltre a promuovere incontri e dibattiti, diventa nel tempo un importante punto di riferimento didattico per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo. Esordisce come giallista, non scrivendo un romanzo ma disegnando un fumetto poliziesco per “Orient Express”, la rivista diretta all’epoca da Luigi Bernardi. La storia è tratta da un romanzo di Loriano Macchiavelli, “Le tracce dell’attentato”, e sarà ripubblicata nel 2005 dall’editore Dario Flaccovio in un’edizione per collezionisti.

Solo pochi anni dopo si cimenta anche nella narrativa di genere, scrivendo il suo primo romanzo poliziesco, “Delitti imperfetti”, e vincendo inaspettatamente il “Premio Alberto Tedeschi” al Mystfest di Cattolica nel 1989. Sempre pubblicati dal Giallo Mondadori, seguiranno altri tre romanzi: ‘ Cherchez la femme’, ‘ Villa Maltraversi’, ‘ I labirinti della memoria’. Dalle prime tre, la RAI trae altrettante serie televisive (titolo della serie, “Tre passi nel crimine”), che vengono trasmesse in prima serata con un notevole successo di ascolto e di critica.

L’interprete principale dei film è Gioele Dix nei panni del duro Luca Marotta, un’anomala figura di avvocato. Nel frattempo, entra a far parte dello storico “Gruppo dei Tredici” che riunisce scrittori dei gialli di Bologna e dintorni, molti dei quali ben noti ai lettori del genere. He also writes numerous short stories for anthologies and collections, as well as for newspapers and magazines, such as ‘ Joy ’, ‘ Modern Woman ’ The Red Shrimp ‘.

Ha poi trascorso un lungo periodo durante il quale ha collaborato con la First Film, una casa di produzione televisiva, scrivendo soggetti, trattamenti, sceneggiature. Da un paio d’anni ha ripreso la sua attività di giallista, completando la stesura di due nuovi romanzi. Il primo, “Venerdì 17”, è una storia tra il giallo e il thriller che si svolge a Positano nel bel mezzo di un’estate torrida: ancora una volta l’avvocato Marotta è il protagonista.

Il romanzo è stato pubblicato da Alberto Perdise Editore nel giugno 2006. Il secondo, “L’album di famiglia”, è invece un noir ambientato nei lontani, bui anni ’50: teatro della vicenda è un piccolo, sperduto paese dell’Appennino centrale. Quest’ultimo romanzo è uscito in libreria nel settembre 2007, pubblicato da Alberto Perdisa Editore.

Pietro Ottobrini

Pietro Ottobrini si è sempre dato da fare per partecipare ad ogni iniziativa che riguardasse il paese. Fu uno dei primi organizzatori del Festival dei Piccoli. Collaborava con Lelio Porreca nella gestione della Pro Loco, e poi divenne presidente della Pro Loco con tante iniziative per lo più di salvaguardia dell’ambiente.
Fu per anni Geometra del Comune e quindi conosce ogni abitante e luogo del paese. Rappresenta la mente storica dei nomi, cognomi e soprannomi. Si è sempre dedicato alla raccolta di documentazione storica su Torricella. Descrive in modo ironico e in vernacolo i vari personaggi di Torricella. Nel 2021 pubblicò una raccolta di versi, “La Sciarpe”, circa 250 descrizioni dei personaggi e storielle del paese. Scrisse anche un libro sugli abitanti di Taranta Peligna, “L’acquareccie”. Certe delle sue poesie dialettali furono pure pubblicate su AbruzzoOggi.it.
All’inizio degli anni ’80 è stato uno dei primi ad accorgersi dell’esistenza di un famoso scrittore americano, John Fante, e del fatto che suo padre era originario di Torricella. Ha fondato con altri un club di lettura dei libri di Fante, “Fanteria Fantiani”, e da lì ha dato vita al primo festival letterario dedicato all’autore italo-americano.

Nel 2022 gli è stato assegnato il Premio “Torricellano nel Mondo”.

 

Lelio Porreca

(1926-1994)

Scrittore, poeta, ecologista e primo sostenitore del Parco Nazionale della Majella

Mentre Porreca scriveva – note di costume, studi sulle tradizioni popolari, ricerche storiche e sul turismo – sui quotidiani e sui periodici, contemporaneamente si dedicava anche al recupero di reperti archeologici risalenti addirittura al VI secolo a.C., come l’elmo bronzeo di Torricella Peligna, conservato al Museo Nazionale di Chieti. A Porreca si deve la prima ripresa dello scavo sistematico a Juvanum, nel territorio di Montenerodomo.

Il volumetto satirico “Piccolo ritratto di un carrierista politico”, pubblicato nel 1961, serve a ricordare quel periodo politico incandescente. Da allora Porreca ha individuato le cause della degenerazione politica e l’emergere della malattia, il “protagonismo”, che rende le persone desiderose solo di soddisfare i propri interessi controllando la volontà degli elettori, come risposta alle complesse esigenze della società. Dovremmo tornare indietro e rileggere quelle pagine per ricordarci di soddisfare questi bisogni, perché sono stati in gran parte dimenticati negli anni successivi alla loro stesura. Sarebbe quindi opportuno trovare uno degli ultimi articoli scritti da Porreca, rivolto agli intellettuali. Sarebbe troppo lungo ripercorrere tutte le sue pubblicazioni, ma è doveroso citare quella intitolata “Una passeggiata in Abruzzo” dove si incontrano: il richiamo alla religione della terra; il riferimento alle radici storiche nelle fasi di sviluppo civile e di successiva decadenza; la modifica dei costumi ma anche le tradizioni conservate. Così, mentre l’autore parla della realtà attuale, sottopone le immagini a un continuo declino, che si muove tra i ricordi del passato e le aspettative e la speranza nel futuro. Nel frattempo deduce che le strade d’Abruzzo possono trarre dalle bellezze della natura e dal fascino della storia i mezzi per sopravvivere. Così le località appaiono vive, Guardiagrele, Gessopalena, Torricella Peligna, Montenerodomo, Majella, il Parco Nazionale d’Abruzzo e la Grotta del Cavallone.

L’opera di Porreca intitolata “C’era una volta il cielo”, edita nel 1982, è un romanzo ambientato ad Agnone.(1) In essa scrive sia delle vicissitudini dell’ultima guerra sia della rinascita della speranza e dell’amore. In quest’opera l’arte di Porreca ha raggiunto la maturità nell’uso di metodi espressivi in grado di interpretare anche i più lievi pensieri e i più nascosti moti dell’animo.

Per completare questo quadro di Lelio Porreca ricordiamo che fu uno dei fondatori della “Pro-Loco” (2) di Torricella Peligna e che, in qualità di presidente, fu lo spirito guida di tante manifestazioni per la promozione e lo sviluppo turistico dell’intera regione. Organizzò il Convegno “Salviamo la Majella” nel gennaio 1971 che suscitò grande interesse a livello nazionale per le sue idee ecologiche di tutela delle zone montane, ottenendo l’approvazione di Indiro Montanelli in un suo editoriale intitolato “Civismo” (3) apparso sul “Corriera della Sera”.(4)

In difesa della natura Porreca è intervenuto per bloccare l’avanzamento di una cava di pietra che stava distruggendo “La Morgia”, un maestoso masso calcareo di naturale bellezza panoramica, che sorge tra Gessopalena e Torricella Peligna.

Per aver prodotto tanta letteratura, Lelio Porreca vivrà nel cuore e nell’anima di tutti coloro che leggeranno le sue numerose opere e condivideranno il suo messaggio di amore per la natura, per la storia, per gli ideali e i valori, con i quali ha vissuto in modo coeso sia come uomo che come cittadino.

Carlo Troilo

Carlo Troilo è un giornalista nato a Roma nel 1938. Ha sempre operato nel campo della comunicazione sia aziendale, nel ruolo di capo ufficio stampa dell’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) e direttore delle Relazioni Esterne della RAI, sia politica, nel ruolo di capo ufficio stampa dei ministri del Commercio Estero e delle Partecipazioni Statali. Si è impegnato nel campo dei diritti civili come dirigente della Associazione Luca Coscioni e sui problemi di Roma con “Roma Nuovo Secolo”.

Ha scritto su molti giornali su problemi economici, diritti civili, antifascismo e Resistenza. Ha scritto tre libri, il primo nel 2005 su suo padre Ettore, Prefetto di Milano, la guerra di Troilo. Novembre 1947: occupazione della Prefettura di Milano, ultima trincea della Resistenza (Rubbettino). Nel 2008 ha pubblicato il secondo libro 1963-1982: i vent’anni che sconvolsero l’IRI e nel 2012 il terzo sull’eutanasia, Liberi di morire. Una fine dignitosa nel Paese dei diritti negati.

Nicola Troilo

(1930-2017)

Nicola Troilo era il primogenito di Ettore Troilo, Comandante della Brigata Maiella. Nei primi mesi del 1944 iniziarono le prime battaglie partigiane e Nicola, non ancora quattordicenne, seguì il padre lungo tutta la campagna della Brigata Maiella, dall’Abruzzo al Veneto. Annotò ogni cosa, e nel 1967 trasformò le sue annotazioni in un libro, La storia della Brigata Maiella, aggiornato e ristampato nel 2011. È una fedele ricostruzione del percorso della più importante formazione partigiana italiana.

Nel 1955 pubblicò un racconto, “Terra Bruciata”, in cui descrive la liberazione di Torricella, e nel 1986 sulla “Rivista Abruzzese di storia dal fascismo alla Resistenza”, un lungo racconto sulle sue personali vicende durante la guerra. Pubblicò pure diversi articoli sui giornali torricellani, “All’ombra della Maiella”, “Amici di Torricella” e “Chi’ ssi dicie”.

Era un rinomato avvocato. Come divorzista ha lavorato con personaggi celebri come Anna Magnani, Burt Lancaster, Vittorio Gassmann e Ingrid Bergman. Era anche un amante della montagna, ed in particolare la Maiella sulla quale fece la guida. Nel 2014 gli fu conferito il Premio di “Torricellano nel Mondo”. Vedi Chi’ ssi dicie? 37. 37.